Whale 52 Hertz

Vox Balaenae
Francesco Tiboni archeologo subacqueo

Giovedì 10 aprile 2014 | 21.00 Conservatorio della Svizzera italiana Via Soldino 9, Lugano
entrata libera

Intervista a Francesco Tiboni, archeologo subacqueo

Il mondo sottomarino di Francesco Tiboni, archeologo subacqueo, sarà il protagonista dell’ultimo appuntamento con i documentari-concerto della stagione 2013-14 firmata Neon&Caffeine. Giovedì 10 aprile alle 21.00 nell’Aula Magna del Conservatorio della Svizzera italiana il giovane archeologo subacqueo presidente dell’AiaSub, l’associazione italiana degli archeologi subacquei, ci condurrà in un viaggio affascinante alla scoperta della vita sotto i mari, non solo tra reperti archeologici, ma anche tra i “personaggi” che popolano il grande blu.

Il team di Neon&Caffeine ha realizzato un documentario originale e curioso in cui la musica sarà protagonista e rivelatrice: brani di George Crumb, Karlheinz Stockhausen, Sandro Mungianu, Wolfgang Rihm ed altri verranno eseguiti da un’ensemble di studenti del Conservatorio della Svizzera italiana.
Di grande interesse “Vox Balaenae” di George Crumb del 1971, per flauto elettrificato, violoncello elettrificato e pianoforte amplificato, da cui deriva il titolo della serata. Un pezzo molto impegnativo sia dal punto di vista del significato che dell’esecuzione; il collegamento diretto è con il mare e con il percorso evolutivo delle specie: ogni variazione del brano, infatti, è ispirata ad un’era geologica, quasi a voler simboleggiare un’immagine sonora sottomarina dell’evoluzione. Gli strumenti, poi, verranno suonati in una maniera molto particolare, con oggetti inusuali, nell’intento di ricreare suoni che si avvicinino il più possibile a quelli emessi dalle balene.

“Whale 52 Hertz” è il titolo di un altro brano che renderà unica la serata; composto da Sandro Mungianu, prende il titolo da un esemplare unico di balena scoperto nel 1989 da una squadra del Woods Hole Oceanographic Institution. 52 Hertz è il nome che venne dato a questa balena, definita come la più sola al mondo: il suo canto infatti è caratterizzato da una frequenza media diversa da qualsiasi altro esemplare, il che rende quindi i suoi versi non udibili da altre balene. Il pezzo è stato scritto per violoncello ed elettronica ed il tema prende spunto dai diversi canti dei cetacei per rappresentare l’interazione, sempre complessa, tra elettronica e strumento acustico.

La serata sarà dunque dedicata al mondo sottomarino: attraverso la musica conosceremo i suoi “abitanti”, mentre con Francesco Tiboni scopriremo il fascino dei reperti archeologici che lo arricchiscono. Per l’occasione gli abbiamo posto una paio di domande per darci qualche anticipazione.
Francesco, come è arrivato a fare l’archeologo subacqueo?

Sono sempre stato affascinato dalle navi e dalla navigazione antica, così un giorno ho deciso di abbandonare l’archeologia sulla terra ferma per dedicarmi all’acqua; penso che proprio nel rapporto tra l’uomo e l’acqua, che si estrinseca attraverso la navigazione, ci sia un elemento che è alla base dell’essere speciale di tutti i relitti: fin dalla notte dei tempi, infatti, ogni nave è forse l’unico prodotto della tecnologia che l’uomo battezza, nella speranza di trasformarlo in un essere vivente. Quindi, studiare la storia delle navi e della navigazione, vuol dire studiare le speranze dei popoli antichi e la loro proiezione del futuro.

Cosa succede quando vi imbattete in un relitto?
Imbattersi in un relitto e scoprirlo non sono proprio la stessa cosa; una delle finalità delle nostre ricerche è quella di ricostruirne le vicende sia in vita che dopo l’affondamento. Non basta scoprirne il nome, la storia e le avventure che ha passato; quello che per noi archeologi è veramente interessante è capire cosa sia accaduto su quei resti dopo che il mare li ha coperti. Come la salsedine, i microrganismi, la corrente e la corrosione abbiano cambiato la nave dopo l’affondamento, trasformandola in un vero e proprio tesoro per chi, come me, ama il mare ed i suoi “abitanti”.

Neon&Caffeine è un progetto di Spazio21 del Conservatorio della Svizzera italiana

via soldino 9 | CH-6900 lugano | T +41 (0)91 960 2361 | paola.elia@conservatorio.ch

Mario Notaristefano, flauto

Djordje Kujundzic, clarinetto

Nikolay Shugaev, violoncello

Lucia D’Anna, violoncello

Alberto Ligorio, pianoforte

Kitty Tiet, pianoforte

regia

Fabrizio Rosso

Musiche

George Crumb, Karlheinz Stockhausen, Sandro Mungianu, Wolfgang Rihm e altri